A Giugno abbiamo messo in piedi un'iniziativa per i nostri utenti, attraverso una campagna dedicata alla scoliosi che durerà tutto il mese.
Già a partire dal 1966 dalla Scoliosis Research Society in America ha ideato questa iniziativa per sensibilizzare le persone alla conoscenza della scoliosi in modo da poter fare più prevenzione e terapia opportuna.
INTRODUZIONE
La scoliosi colpisce particolarmente le ragazze e in minor numero i ragazzi, in particolare nel momento della loro crescita. Infatti l'incidenza maggiore si ha dagli 11 ai 14 anni, nel pieno del cambiamento fisico psicologico.
La scoliosi è un bel nemico per i ragazzi, in particolare se per risolverla hanno necessità di ricorrere al corsetto. Questa diagnosi spesso provoca importanti crolli emotivi, non solo per le ragazze che in un attimo devono imprigionare il loro corpo, appena iniziato a sbocciare, nella rigidità del busto, ma anche per i genitori che spesso sono afflitti da sensi di colpa per non essersi accorti in tempo di questo nemico.
Il mio impegno in questo mese sarà riportare ogni giorno un quesito formulato dai ragazzi o da i loro familiari in modo da condividere situazioni frequenti.
In questo mese abbiamo in programma rispondere a tante domande, che ci sono arrivate dai pazienti nel corso degli anni. Se ce ne fossero altre che ti vengono in mente non esitare a commentare o a contattarci.
PARLIAMO DI SCOLIOSI
La scoliosi è una malattia caratterizzata dalla deformità tridimensionale della colonna vertebrale. La deformità è data dalla rotazione di alcune vertebre, dall' inclinazione da un lato delle stesse e dall'appiattimento delle curve. Nell'80% dei casi la scoliosi non ha una causa specifica, ma è determinata da più fattori, il più certo è quello della familiarità.
Le scoliosi vengono classificate in base al periodo di diagnosi: ci sono le scoliosi infantili, quelle giovanili e adolescenziali se dopo i 10 anni. Quest'ultima è la più frequente e quella di cui ci occuperemo maggiormente.
La diagnosi certa di scoliosi si effettua con la radiografia e con l'esame obiettivo che permetterà al medico specialista di evidenziare altri segni importanti e di decidere l'approccio terapeutico adeguato. Fondamentale è la diagnosi precoce per essere tempestivi sul rischio di progressione.
Una prima valutazione può essere fatta anche dai genitori, insegnanti, allenatori, i quali avendo sotto osservazione i ragazzi hanno possibilità di evidenziare eventuali modifiche della schiena durante la crescita.
Importante ricordare che la diagnosi differenziale va fatta tra atteggiamenti scoliotici e scoliosi, cambia totalmente l'approccio e la prognosi. Non tutte le " schiene storte hanno la scoliosi " !
PREVENZIONE. L'IMPORTANZA DI UNO SCREENING PRECOCE
Come nella maggior parte delle patologie, la prevenzione è l'elemento fondamentale per fare una diagnosi precoce, per poter intervenire in modo tempestivo e efficace così da ridurre le problematiche successive. La prevenzione è la prima cura! Nella scoliosi una precoce diagnosi è molto importante perché può determinare l'evoluzione e la gravità della problematica. Nelle patologie adolescenziali, la scoliosi ha un'incidenza abbastanza alta e negli ultimi 15 anni sembra in aumento. Difficile capirne il motivo, forse i ragazzi hanno una vita più sedentaria, giocano meno all'aperto prediligendo l'utilizzo di strumenti tecnologici sulle attività motorie, hanno carenza di vitamina D. Sono tante le incognite, sta di fatto che in passato protocolli di screening venivano effettuati in ambito scolastico e forse questo permetteva di evidenziare precocemente le situazioni a rischio e essere poi immediati sulla possibilità di intervento, con un numero ridotto di ragazzi che arrivavano a scoliosi da corsetto. L'unica opportunità per fare prevenzione è fare valutazioni della postura nei vari momenti di crescita, ponendo molta attenzione ad alcuni campanelli di allarme da tenere sotto controllo e poi decidere in base all'evoluzione, se fare visita specialistica o un'osservazione più precisa. Lo screening, che è un'indagine di 1 livello, può essere fatto anche da personale non medico, come a esempio fisioterapisti specializzati in tale ambito, in collaborazione con medico specialista che effettui poi la diagnosi in caso di patologia. Il protocollo di valutazione dovrebbe essere fatto in ambito scolastico in modo da sottoporre tutta la popolazione a rischio. Sarebbe opportuno proporlo agli studenti dalla fine della quarta elementare fino alla prima media nelle femmine e fino alla seconda media nei maschi. Purtroppo la presenza di questi protocolli di screening nelle scuole è molto difficile se non impossibile, pertanto diventa importante la valutazione effettuata dai genitori e dal pediatra.
IMPORTANZA DEL BILANCIO DI SALUTE COL PEDIATRA
I " tagliandi " effettuati dal pediatra sono molto importanti. Talvolta mi trovo a suggerire nei momenti di crescita, di effettuare controlli con il pediatra ogni 6 mesi invece che una volta all'anno, perché alcune patologie possono veramente prendere campo in pochi mesi. Una di queste è proprio la scoliosi che, come altre patologie posturali, caratterizzano la crescita degli adolescenti.
Tra i 10 e 13 anni, i ragazzi e le ragazze hanno raggiunto un'autonomia importante e i genitori difficilmente hanno modo di veder i figli nudi e poter osservare dei cambiamenti. E' per questo che un'attenta valutazione del pediatra o una consulenza specialistica può essere importante come prevenzione.
Un'altra cosa da ricordare è che in questa fascia di età ancora le patologie e le problematiche sono di tipo pediatrico, non è un caso che in ambito ospedaliero le cure pediatriche arrivino addirittura ai 18 anni.
Per questo è raccomandato di mantenere più tempo possibile il pediatra invece che passare in modo troppo precoce al medico di famiglia, che, per quanto competente, non ha una specializzazione finalizzata all'età dei bambini.
Il pediatra invece, è specializzato in questo e trattando pazienti adolescenti ha modo di capire prontamente la presenza di problematiche associate alla scoliosi.
So bene che i vostri figli hanno il desiderio di crescere in fretta e potrebbero sentirsi considerati ancora bambini, ma dal punto di vista medico è opportuno tenerli sotto controllo un pochino di più.
Vi ringrazieranno quando saranno adulti con la schiena a posto :-)
ATTENZIONE AL PICCO DI CRESCITA
La scoliosi è una patologia evolutiva che subisce un peggioramento proprio nei momenti di crescita. La fase più pericolosa è la "spinta puberale", momento di particolare trasformazione del corpo, che nelle ragazze inizia verso gli 11 anni, mentre nei maschi arriva verso i 13 anni. Particolare pericolosità si evidenzia quando la crescita veloce della fase puberale avviene proprio sul rachide. Si possono evidenziare alterazioni e asimmetrie dovute alla crescita veloce, le quali richiedono particolare attenzione perché il momento potrebbe nascondere l'evoluzione della scoliosi.
In questo periodo è fondamentale la valutazione specialistica e a maggior ragione se c'è familiarità alla scoliosi .
I GENITORI COSA POSSONO OSSERVARE NEI FIGLI CHE CRESCONO?
Nel periodo pre-puberale e puberale è sempre più difficile vedere i figli quando fanno la doccia, che sarebbe la situazione ideale per poter notare delle asimmetrie posturali. I ragazzi sono sempre più autonomi ed è più probabile che i genitori si accorgano dei cambiamenti quando arrivano al periodo estivo e hanno la possibilità di vedere i figli in costume.
Purtroppo è molto frequente in questo periodo che i genitori arrivino allarmati in studio con il pensiero di non essersene accorti in tempo.
Per evitare questo rischio, i genitori possono imparare ad " osservare" alcuni aspetti della postura dei figli in modo da essere consapevoli di cambiamenti da segnalare in tempo utile a chi di dovere.
Cosa fare?
Chiedere al figlio di piegarsi in avanti mantenendo le gambe diritte e osservare la schiena in flessione che non deve presentare diversità (gibbi) tra lato destro e sinistro.
Osservare l'altezza delle spalle e i fianchi.
Queste sono delle semplici osservazioni che ognuno può fare per controllare la postura de figlio.
SONO PIU' COLPITE LE FEMMINE O I MASCHI?
I dati in nostro possesso fino a questo momento indicano il sesso femminile come quello più colpito rispetto a quello maschile.
Negli ultimi anni, però, si è stato visto un incremento di scoliosi anche nei maschi.
Nelle femmine la scoliosi ha poi un 'incidenza maggiore nelle situazioni di maggior gravità.
FAMILIARITA' E SCOLIOSI
La scoliosi nell'80% dei casi è idiopatica, non conosciamo cioè la causa specifica che può provocarla. Nel restante 20%, invece, è secondaria ad altre patologie, siano esse neurologiche, metaboliche, congenite ecc.
La scoliosi idiopatica è una malattia familiare, cioè è presente una importante predisposizione alla scoliosi nei figli di genitore con scoliosi, in particolare per il sesso femminile.
La linea di familiarità è infatti più importante tra madre e figlia, ma anche tra padre e figlia oppure in presenza di scoliosi negli zii o nei nonni.
In presenza di parenti che hanno sofferto di scoliosi è importante fare bilanci di salute più spesso durante la fase puberale, anche senza la presenza di sintomi diretti, in modo da tenere sotto controllo il picco di crescita.
La SCOLIOSI PROVOCA DOLORE?
Nei ragazzi la scoliosi non è causa di dolore, è raro che ci siano sintomi dolorosi nei ragazzi affetti da scoliosi. Solo pochi casi arrivano alla valutazione per un dolore al rachide e poi si evidenzia con la radiografia la presenza di un gibbo importante.
Più frequente è il sintomo doloroso è riconducibile a ipercifosi dorsale (morbo di Schuermann), a spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull'altra), a un'eccessiva pratica sportiva o a un'inattività importante associata ad obesità o altro.
La scoliosi in età giovanile non è invalidante, il problema maggiore riportato dalle pazienti è più relativo all'estetica. In età adulta, però, una scoliosi non trattata e non stabilizzata può peggiorare ed essere causa di dolore e di disabilità
LA POSTURA SCORRETTA PUO' FAVORIRE LA SCOLIOSI?
No, la postura scorretta non è la causa di scoliosi.
La postura corretta è importante per molti aspetti, prima di tutto per una crescita armonica delle vertebre e del corpo nel suo insieme. Il fatto che i ragazzi abbiano una vita sedentaria, scarsa attitudine ad attività ludiche in movimento per preferenza di giochi elettronici, fa sì che i ragazzi facciano attività motoria solo nel momento esclusivo dello sport.
Troviamo sempre più situazioni con importanti accorciamenti muscolari, scarsa coordinazione ed equilibrio che possono nel loro insieme condurre a problematiche posturali, ma non nello specifico essere causa di scoliosi.
Nelle situazioni dove sono presenti gibbi di 5°\6° è importante fare un programma specifico di miglioramento della postura perché spesso quell'asimmetria è solo la risposta di un vizio posturale e accorciamento globale.
LO ZAINO PESANTE PUO' FACILITARE LA SCOLIOSI?
No, lo zaino non favorisce la scoliosi e neppure altre problematiche della schiena .
I genitori sono sempre molto preoccupati per il peso dello zaino, in realtà è stato dimostrato che lo zaino potrebbe incidere negativamente sulla postura solo se fosse indossato per un tempo prolungato, circa 20 minuti di cammino continuativo e con un peso di circa il 20% in più del peso dello studente.
E' comunque raccomandato un corretto uso dello zaino, ad esempio indossarlo correttamente su entrambe le spalle, inserire solo i libri utili, distribuire correttamente il materiale, che abbia un rinforzo posteriore e gli spallacci larghi.
QUALI SONO I GRADI CRITICI PER DECIDERE SE FARE SOLTANTO FISIOTERAPIA O METTERE IL CORSETTO?
La valutazione dei soli gradi del gibbo non è sufficiente per decidere se intraprendere una terapia solo con esercizi o prescrivere il corsetto.
Generalmente arrivano in osservazione ragazze con 4° - 5° al bending test. Va poi osservato il piano scapolare, la simmetria dei triangoli della taglia, la correggibilità della colonna e l'assetto posturale globale, l'età, lo sviluppo puberale e la familiarità.
Sotto i 5°- 7° si può decidere di fare un percorso di fisioterapia specifico per la problematica posturale ( SEAS ) con un programma di esercizi a casa. Dopo 3 mesi va fatta nuovamente una valutazione per evidenziare la possibilità di miglioramento, nel caso che non ci sia un miglioramento si deve proporre un a valutazione clinica con lo specialista ortopedico o fisiatra specializzato in patologie vertebrali e decidere se effettuare la radiografia.
QUAL E' LA FISIOTERAPIA MIGLIORE?
La fisioterapia più adeguata per la scoliosi è una metodica in cui si ricerchi l'autocorrezione attiva delle curve, la mobilità specifica e la possibilità di mantenere l'autocorrezione durante le attività quotidiane.
Molto importante è l'apprendimento, per questo motivo, l'attività specifica con la fisioterapista in studio, va rafforzata da uno specifico programma di esercizi da fare a casa in modo che i ragazzi possono diventare sempre più protagonisti dei loro risultati. Per questo motivo sono scientificamente ritenute meno utili le tecniche " passive ", senza percezione della postura in piedi e seduta perché non hanno una correlazione con le attività quotidiane che i ragazzi praticano normalmente.
Gli esercizi specifici dovranno mirare all'autocorrezione nelle varie posture: seduto, in piedi, durante il cammino, nel gesto atletico.
PERCHE' SCEGLIERE SEAS PER INTERVENIRE SULLA SCOLIOSI?
SEAS significa Approccio Scientifico con Esercizi alla Scoliosi. Non è un metodo, bensì un protocollo di esercizi specifici per le problematiche del rachide e in particolare della scoliosi, in continua evoluzione grazie alla ricerca e alle evidenze scientifiche che ISICO continua a fare.
Il protocollo SEAS si utilizza fin dalle scoliosi lievi per cercare di ridurre le possibilità di arrivare al corsetto, prevede però tutto un protocollo di esercizi da identificare in base alle problematiche del problema in modo da poter trattare qualsiasi grado di scoliosi, preparazione al corsetto, abbandono dello stesso e stabilizzazione dei risultati.
Gli esercizi non possono sostituirsi al corsetto ma sono fondamentali nel periodo di utilizzo e poi anche per preparare la muscolatura allo svezzamento.
Gli esercizi sono individuali, effettuati da fisioterapista propriamente formato.
Si basano in modo specifico sull'autocorrezione attiva in modo che il paziente abbia la possibilità di correggere la deformità sui 3 piani come è appunto la scoliosi.
Il piano di lavoro dovrà essere adeguatamente modificato in base ai risultati raggiunti e accompagnato da uno specifico piano di trattamento domiciliare. Questo permette la riduzione della frequenza in studio e la possibilità di autonomia e consapevolezza delle potenzialità di recupero da parte dei ragazzi.21 )Quante ore va indossato?
L'OSTEOPATIA SERVE ALLA SCOLIOSI?
Ad oggi non è stata dimostrata scientificamente l’utilizzo di osteopatia nella prevenzione e trattamento della scoliosi.
L’approccio osteopatico è sempre più proposto nelle problematiche delle patologie del rachide, sta di fatto che la scoliosi è una deformità della colonna con modifiche specifiche sulle vertebre , come ad esempio la rotazione, che oltre certi gradi non sono trattabili neppure con esercizi specifici ma solo con il corsetto.
E‘ vero che la proposta di osteopatia e\o trattamenti manuali, è più facile da percorrere rispetto a dover utilizzare il corsetto per tante ore e effettuare un programma di esercizi, dall’altra parte bisogna ricordare che la scoliosi è evolutiva e che ritardare un programma specifico potrebbe facilitare il progredire del quadro clinico.
QUANDO VIENE PRESCRITTO IL CORSETTO?
Il corsetto viene prescritto dall’ortopedico o dal fisiatra specializzato in ambito pediatrico nelle patologie del rachide quando dalla valutazione e dalle radiografie, viene diagnosticata la presenza di scoliosi oltre 18° Cobb.
Obiettivo principale del corsetto è agire sulle alterazioni vertebrali onde evitare il peggioramento.
Esistono diversi tipi di corsetto e scelto in base al tipo di curve scoliotiche. L’efficacia del corsetto si ha se indossato a tempo pieno fin dal primo periodo e come indicato dallo specialista.
Durante l’utilizzo del corsetto sono consigliati esercizi specifici e la frequenza in studio per la seduta di fisioterapia può essere ridotta ad una volta al mese.
LA CURA DELLA SCOLIOSI NON E' PER TUTTI 😉
Il nostro Studio di Riabilitazione è un centro specializzato nel trattamento della Scoliosi da oltre 20 anni, con il continuo aggiornamento dei protocolli e la formazione specifica del personale.
E' necessario che il fisioterapista sia opportunamente preparato perché il paziente affronti al meglio questa patologia.
COME DIVENTARE AMICI DEL CORSETTO.
Il momento della proposta del corsetto è un evento critico per i ragazzi e per i genitori che subito si colpevolizzano di non essere stati attenti per vedere per poter evitare questa decisione.
Importante spiegare ai ragazzi l’importanza della necessità del corsetto, la schiena potrà essere corretta solo in questi anni di crescita e i risultati rimarranno per tutta la vita, il corsetto sarà una parentesi che permetterà la correzione estetica ( e soprattutto strutturale) della colonna.
Il colloquio è molto importante perché i ragazzi che accettano il corsetto sono quelli con maggior risultati finali, informando fin da subito che la tecnologia attuale ha permesso di fare corsetti molto indossabili, invisibili con un abbigliamento normale. E' logico che il momento critico diventa l’estate sia per il tipo di abbigliamento, sia per la frequenza al mare, è importante allora che i ragazzi cerchino velocemente di trovare i giusti compromessi, di accettare che alcuni cambiamenti saranno fondamentali per combattere la scoliosi e avere una schiena corretta per sempre.
Un altro scoglio difficile è andare a scuola con il corsetto perché questo è l’ambiente sociale più importante di questa età. Quando però la prescrizione è oltre 20 ore , è fondamentale superare subito questo momento.
Parlare anche con gli amici può essere molto utile per alleggerire le preoccupazioni, sempre nel gruppo c'è qualcuno che ha un amico o una sorella che ha lo stesso problema.
Da non dimenticare infine la disponibilità dei professionisti, del fisioterapista in particolare perché vede mensilmente i ragazzi in seduta fisioterapica, per rispondere a tutte le domande che hanno necessità di chiarimento.
QUANTE ORE DEVE ESSERE INDOSSATO?
La prescrizione delle ore dipende dalla valutazione dello specialista dopo attenta analisi di molti fattori clinici. Generalmente un progetto terapeutico parte da 23 ore per poi scendere progressivamente in base ai risultati di 1 ora e poi di 2 ore ogni 6 mesi.
Importante è rispettare il numero di ore per raggiungere i risultati: è‘ stato dimostrato infatti che i migliori obiettivi sono raggiunti da chi è costante nel rispettare la prescrizione non solo per le ore, ma anche per le giuste pause e esercizi. Non è solo questione di tempo indossato ma anche dalla qualità. Importante è di non cadere nell’errore di portare oggi meno ore il corsetto e recuperare le ore domani… questo non è terapeutico.
ANDARE IN VACANZA COL CORSETTO
L’argomento vacanza è molto importante da affrontare sia come gestione familiare, che come situazione scolastica.
La richiesta più frequente è la possibilità di stare qualche giorno senza indossarlo, oppure di ridurre il tempo di prescrizione. Fondamentale è continuare la prescrizione prescritta per due importanti motivi: l’interruzione potrebbe portare a perdita di risultati raggiunti in tanti mesi di sacrifici, inoltre la schiena abituata ad avere “un sostegno ’ importante potrebbe manifestare dolore.
Un consiglio che possiamo dare alle famiglie è di proporre vacanze alternative al mare, preferire la montagna, città d’arte, agriturismi , confrontarsi comunque con i ragazzi perché la vacanza totalmente al mare potrebbe creare maggiori difficoltà quando le ore prescritte sono importanti.
Nel caso di viaggi in aereo, è consigliato di indossare direttamente il corsetto sia per un problema di occupazione di spazio che di ore come terapia. Suggerire di scegliere il posto sul corridoio per avere maggiore possibilità di movimento e portare la prescrizione medica per superare il metal detector.
SI PUO' FARE SPORT CON IL CORSETTO? E QUAL E' LO SPORT MIGLIORE?
E‘ consigliato di continuare a praticare sport durante il periodo di utilizzo del corsetto e molte attività sportive possono essere praticate anche con il busto.
E‘ molto importante che venga praticato lo sport; da un punto di vista psicologico, può essere un momento di confronto e di sfogo e di socializzazione; da un punto di vista fisico, l’attività sportiva permette un mantenimento dell’elasticità muscolare e coordinazione che altrimenti con il corsetto andrebbe a diminuire.
E‘ stato poi visto che i ragazzi che praticano regolarmente sport hanno maggiori abilità neuromotorie utili anche negli esercizi specifici della fisioterapia.
Non esiste uno sport migliore, deve essere un momento piacevole e quindi scelto in base alle preferenze delle ragazze e dei ragazzi.
Nelle foto alcune immagini di atleti che hanno raggiunto importanti risultato a livello nazionale pur portando il corsetto (da Isico.com).
IL NUOTO RISOLVE LA SCOLIOSI?
No, si tratta di un falso mito.
Il nuoto è stato fino a circa venti anni fa considerato come lo sport per eccellenza nelle problematiche del rachide e consigliato ai ragazzi che avevano la scoliosi. Gli studi ormai hanno dimostrato che non solo non previene la scoliosi ma ancora meno può essere ritenuto terapeutico: il corpo in acqua perde la percezione reale della gravità necessaria invece nell'approccio terapeutico di autocorrezione, inoltre non permette l'appoggio dei piedi, elementi utili per l'equilibrio e per il nostro modo di vivere.
Se fatto in modo agonistico può infine scaturire peggioramento sulle curve della scoliosi per l'attività respiratoria ed essere fattore di eccessiva mobilizzazione sulla gabbia toracica in modo non necessario.
SI PUO' ANDARE IN BICICLETTA E IN MOTORINO CON IL CORSETTO?
Si può utilizzare tranquillamente la bicicletta, consigliabile il tipo con telaio da donna in modo da non dover stare con la schiena in flessione per utilizzo del manubrio.
Si può anche andare in motorino perché il codice stradale consente utilizzo del mezzo, a patto che le braccia e le gambe siano liberi da tutori.
SI DEVE FARE FISIOTERAPIA DURANTE IL PERIODO DEL CORSETTO?
Durante il periodo del corsetto si deve fare fisioterapia, gli obiettivi saranno diversi in base ai risultati raggiunti.
Si parte da un primo periodo di preparazione al corsetto in modo da facilitare la posizione in correlazione all’interno del busto. Una volta raggiunto il totale di ore, le sedute fisioterapiche possono limitarsi anche ad 1 volta al mese con un programma specifico di esercizi da fare a casa.
La fisioterapia varierà gli obiettivi in base ai risultati o alle difficoltà che possono sopraggiungere: la continua relazione con la fisioterapista permette di evidenziare eventuali criticità da far presente allo specialista in modo tempestivo.
Momento molto importante è quello della stabilizzazione dei risultati e il cammino verso l’abbandono del corsetto in quanto gli esercizi dovranno essere tali da permettere una "sostituzione muscolare" alla rigidità del busto.
COSA SUCCEDE QUANDO SI TOGLIE IL CORSETTO?
Il momento di abbandono del corsetto è visto dai ragazzi e dalle famiglie come un traguardo importante. Generalmente si inizia lo "svezzamento" con una progressiva diminuzione delle ore, per arrivare all'utilizzo solo di notte prima dell'abbandono definitivo.
Questo periodo che ha una durata variabile in base alle decisioni dello specialista e prevede un programma di fisioterapia in modo che la correzione sia mantenuta in modo adeguato dalla muscolatura.
Il programma di riabilitazione è più intenso perché deve assicurare una corretta stabilizzazione dei risultati ottenuti con il corsetto e la possibilità successiva di abbandono totale senza recidive e situazioni dolorose.
SCOLIOSI E DOLORE
La scoliosi generalmente non provoca dolore, è difficile che possa esserci un sintomo doloroso nei giovani pazienti. Ciò può verificarsi solo in situazioni con curve importanti laddove non si utilizza in modo appropriato il corsetto oppure non viene effettuata la fisioterapia in modo corretto.
Altre volte invece il dolore può comparire durante certe attività sportive: il sintomo deve essere ascoltato e si deve valutare se la conduzione del gesto atletico possa essere un fattore aggravante sulla curva scoliotica
Il dolore è invece un sintomo più frequente nelle scoliosi dell’adulto perché quando si superano determinati gradi è previsto un peggioramento della curva di circa 1\2 gradi l’anno.
Molto importante è fare esercizi adeguati a casa e eventuale attività fisica per mantenere una buona condizione di salute di base.
E' consigliato di effettuare sedute con fisioterapista alla comparsa del sintomo.
GRAVIDANZA E SCOLIOSI
La scoliosi non ha nessuna controindicazione per la gravidanza, logicamente è necessario un confronto con lo specialista nel caso di scoliosi molto gravi o che hanno già fatto UN percorso chirurgico. In questo ultimo caso ci può essere la necessità di programmare un parto cesareo.
Il momento invece da tenere presente nelle donne con scoliosi è il periodo post partum, quando l'elasticità articolare è al massimo per la produzione di ormone che facilita il parto stesso: importante è allora lavorare in anticipo effettuando un percorso sppecifico di esercizi di stabilizzazione in preparazione della gravidanza quando è possibile, oppure durante con le attenzioni del caso.
Questo tipo di lavoro è fondamentale per affrontare serenamente i cambiamenti del corpo, l' accudimento del bambino e l'allattamento senza avvertire mal di schiena.
Abbiamo cercato di dare brevi risposte a domande che quotidianamente ci vengono poste dalle pazienti con scoliosi e dai familiari.
Gli argomenti sarebbero ancora tanti perché la scoliosi colpisce principalmente durante l'adolescenza, momento di cambiamenti, evoluzione, confronti e desiderio di mostrarsi al mondo e il periodo per vedere risultati va avanti anni.
Tante sono le domande e le necessità di risposte e nessuna è meno importante di un'altra, ogni questione è necessaria per quel momento.
Sarà nostra premura essere sempre disponibile ad affrontare insieme tutte le difficoltà per arrivare serenamente al traguardo finale.
Un ottimo lavoro di equipe è la garanzia per la risoluzione. 😉
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