Il termine medico cervicalgia indica una “sofferenza nel tratto cervicale” ovvero il dolore localizzato nella parte posteriore del collo, a livello delle vertebre della colonna cervicale.
Anatomicamente il tratto cervicale è formato dalle sette vertebre cervicali (C1-C7) e lo possiamo dividere funzionalmente in tratto cervicale “alto”(C1-C3) ed in tratto cervicale “basso” (da C3 a C7).
La cervicalgia compare molto spesso come conseguenza dell’alterazione delle strutture del collo e può coinvolgere muscoli e legamenti di collo e spalle e i nervi propri del tratto cervicale.
È caratterizzata da un dolore più o meno intenso e disabilitante, che può irradiarsi anche alle spalle e alle braccia, rendendo difficoltosi i movimenti a causa del calo di forza e dei fastidi sensitivi associati come ad esempio formicolii, sensazione di punture di spillo o di alterazioni della temperatura del braccio interessato. È uno dei disturbi osteoarticolari più frequenti in età adulta ma con l'aumento dell'utilizzo sconsiderato di smartphone e tablet sta interessando anche gli adolescenti.
Cosa causa una cervicalgia?
I principali fattori di rischio possono avere varie origini, di tipo posturale e di predisposizione genetica, psicologica, oppure anche di origine traumatica o da stress lavorativi e/o sportivi:
posture errate del collo e/o dell'intera colonna
ansia, stress
sedentarietà
la mancanza di esercizio fisico ma anche esercizio fisico eccessivo o scorretto
i movimenti ripetuti delle braccia e delle spalle sia per lavoro che per sport
ernia/protrusione del disco intervertebrale
colpo di frusta
lesioni traumatiche
Sindrome da Text Neck (la nuova sindrome da smartphone o sindrome tecnologica).
La prevenzione è la migliore strategia per ridurre la probabilità di sofferenza del tratto cervicale, andando proprio a “correggere” i fattori di rischio.
Esistono varie tipologie di cervicalgie: quali e come si distinguono?
In base all’origine e ai sintomi si possono riconoscere tre varianti:
la cervicalgia vera e propria,
la sindrome cervico-brachiale
la sindrome cervico-cefalica.
Cervicalgia vera e propria con dolore prevalentemente nella regione della nuca e la parte alta della schiena, tra le scapole, in genere legato alla presenza di una contrattura e/o di infiammazione muscolare. Da ciò deriva un fastidio che può impedire del tutto o solo in parte di muovere il collo per uno o più giorni.
Sindrome cervico-brachiale o cervicobrachialgia con dolore al collo e alle spalle al quale si aggiungono sintomi sensitivi e calo di forza con irradiazione alle spalle e alle braccia, arrivando talvolta fino alle mani, solitamente monolaterale.
Sindrome cervico-cefalica con dolore al collo e alle spalle. Sono presenti sintomi distintivi come mal di testa, vertigini (con conseguente nausea), disturbi della vista e dell’udito, cui si aggiungono, a volte, anche disturbi della deglutizione. Queste manifestazioni possono essere così intense e invalidanti
Diagnosi e trattamento.
Il dolore persistente a livello cervicale richiede un’adeguata indagine investigativa. Sarà pertanto neccessaria un'attenta anamnesi e una valutazione clinica, supportata da eventuali esami strumentali quali: radiografia del rachide cervicale, TAC, risonanza magnetica del tratto cervicale ed elettromiografia (individua eventuali anomalie della radice nervosa. Nel caso di dubbio è necessario confronto specialistico.
In tutte e tre le tipologie di cervicalgia fondamentale può essere la fisioterapia non solo per risolvere i sintomi, ma anche per recuperare trofismo muscolare e mobilità, che molto spesso vengono meno a causa dell'immobilizzazione da dolore.
In una fase acuta è importante ridurre il dolore e l'infiammazione, tramite terapie manuali e strumentali quali Tecar, Laser, elettroterapia. In un secondo momento quando il dolore si è ridotto così come eventuali sintomi neurologici, si può inziare a lavorare attivamente con l'esercizio terapeutico, volto a migliorare l'articolarità cervicale e la postura. Aspetto molto importante per il tratto cervicale.
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