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Instabilità di spalla: cos'è e come intervenire

  1. Anatomia della spalla

  2. Quali sono le cause dell'instabilità di spalla

  3. Valutazione dell'instabilità di spalla

  4. Trattamento dell'instabilità di spalla

La spalla è un’articolazione altamente complessa e dotata del maggior grado di movimento possibile rispetto a tutte le altre articolazioni. Questa sua caratteristica è un'arma a doppio taglio in quanto ci permette di poter svolgere un numero elevato di attività ma allo stesso tempo la predispone ad essere molto instabile. L’instabilità della spalla è una patologia molto diffusa nella popolazione, soprattutto di giovane età e tra gli sportivi. E' caratterizzata dall’eccessiva traslazione della testa omerale sulla cavità glenoidea della scapola durante il movimento determinando la fuoriuscita totale o parziale della stessa dalla sua sede anatomica naturale.

In base all'entità della traslazione si può andare incontro a lussazione (fuoriuscita totale della testa omerale dal suo alloggiamento), sublussazione (parziale fuoriuscita della testa omerale) o dolore in particolari posture o movimenti causato da spostamenti anormali della testa omerale, solitamente nel movimento di abduzione e rotazione esterna. Quando le lussazioni avvengono ripetutamente siamo in presenza di un quadro di lussazione recidivante, caratterizzato da lassità cronica articolare della spalla. Quest'ultima è una condizione che predispone la fuoriuscita della testa omerale dalla cavità glenoidea della scapola con semplici movimenti della vita quotidiana o durante il gesto atletico.


1. Anatomia della spalla


Nella spalla sono presenti 4 elementi ossei articolati fra di loro:

  • l’estremità superiore dell’omero

  • la scapola

  • la clavicola con le due estremità sternale ed acromiale

  • la faccetta articolare dello sterno dove si articola la clavicola



Molto rappresentata è la componente muscolare. Ci sono ben 17 muscoli che cooperano fra loro nei movimenti della spalla, suddivisi in due gruppi principali:

  • intrinseci, con origine ed inserzione sugli elementi ossei della spalla, sono il deltoide, il succlavio e la cuffia dei rotatori formata da sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare e piccolo rotondo;

  • estrinseci, con origine su elementi ossei della spalla e inserzione su un altro segmento osseo corporeo come ad esempio il bicipite brachiale con origine scapolare e inserzione sul radio.



Le ossa e i muscoli della spalla sono collegati fra di loro dal punto di vista funzionale attraverso 5 articolazioni:

  • gleno- omerale: tra la cavità glenoidea della scapola e la testa dell’omero;

  • subdeltoidea: posta al di sotto del deltoide, sotto il quale si trova una borsa sierosa;

  • acromion- clavicolare: tra il processo acromiale della scapola e l’estremità laterale della clavicola;

  • sterno clavicolare: tra sterno e margine mediale della clavicola;

  • scapolo toracica: riguarda il piano muscolare di scivolamento della scapola sulla gabbia toracica;


2. Quali sono le cause dell'instabilità di spalla


Possiamo avere due cause principali di instabilità di spalla:

  • Traumatiche: legate ad un evento di forza maggiore ad alto impatto, ad esempio una caduta o un incidente stradale, determinante una lussazione o sublussazione della testa omerale. Da questa condizione si possono avere esiti di instabilità della spalla causati dalle lesioni interne subite da capsula e legamenti.

  • Atraumatiche: l'instabilità articolare della spalla può essere favorita da lassità congenita, cioè dall’incapacità di mantenere la spalla nella sua sede anatomica per alterazione dello sviluppo osseo, dei tessuti periarticolari o di ambedue questi elementi. In questi casi giocano un ruolo molto importante i fattori genetici.


3. Valutazione dell'instabilità di spalla


Solitamente la valutazione dell'instabilità di spalla è clinico specialistica, viene eseguito l'esame clinico da parte del medico attraverso appositi test volti alla valutazione dell'eventuale grado di instabilita. La valutazione viene integrata con esami strumentali, solitamente ecografia e risonanza magnetica, così da completare il quadro diagnostico e indirizzare il paziente verso il miglior trattamento possibile.



4. Trattamento dell'instabilità di spalla


Di fronte ad una spalla instabile abbiamo due modalità di trattamento:

  • Trattamento chirurgico, si rivolge ai casi più gravi di instabilita o nel caso in cui si abbiano dei soggetti con lussazioni recidivanti senza eventi traumatici anche durante lo svolgimento di normali attività quotidiane. In questi casi l'intervento chirurgico è volto a stabilizzare la capsula articolare della spalla in modo da rendere più compatta la testa dell'omero sulla cavità glenoidea. Successivamente il paziente dovrà intraprendere un percorso fisioterapico per recuperare il tono muscolare e il range di movimento della spalla.


  • Trattamento conservativo, da preferire sempre come prima scelta terapeutica, durante il quale il paziente verrà seguito dal fisioterapista nel raggiungere determinati obiettivi di forza muscolare e stabilità articolare. In questa fase sono da preferire gli esercizi terapeutici che verranno dosati in base al paziente seguendo una progressione graduale nel corso delle settimane. Nel trattamento conservativo possono essere impiegati come supporto agli esercizi terapeutici trattamenti manuali e terapie fisiche quali laser, ultrasuoni e tecar terapia per accelare la guarigione da un eventuale processo infiammatorio instauratosi in seguito ad una lussazione o sublussazione.









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