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brotinisandra

LA TECARTERAPIA

Aggiornamento: 11 nov 2020

Da anni ormai la tecartererapia ha trovato un importante spazio tra le terapie fisiche utilizzate in ambito fisioterapico. E' una tecnica innovativa in quanto stimola energia dall'interno dei tessuti, permettendo così la riattivazione degli stessi mediante processi riparativi e antiflogistici naturali. Il meccanismo di irradiazione di energia crea una forte stimolzione cellulare riattivando la circolazione con conseguente aumento della temperatura (calore) e ripristino dei meccanismi fisiologici di riparazione.



  1. MODALITA' DI APPLICAZIONE

  2. COSA CURA

  3. SUDDIVISIONE PER DISTRETTO CORPOREO

  4. CONCLUSIONI


  1. MODALITA' DI APPLICAZIONE

La tecarterapia può essere utilizzata in varie fasi della patologia infiammatoria muscolo-scheletrica. Anche nelle fasi acute, infatti, se la si applica in modalità di "atermia" (ovvero senza la percezione di calore sulla parte trattata) si ottiene comunque una riduzione dell'infiammazione e del dolore poichè vengono utilizzati effeti di natura elettrica ed elettromagnetica della terapia stessa, i quali comunque hanno un azione riparatrice sui processi cellulari e biochimici. L'applicazione a bassa temperatura evita la comparsa di effetti collaterali dovuti alla somministrazione di calore nelle particolari situazioni patologiche, non solo quelle in fase acuta. Apparecchiature moderne hanno anche la modalità di emissione pulsata in modo da poter modulare ulteriormente il tipo di trattamento. Inoltre, negli ultimi anni, si è sviluppata un ulteriore modalità di applicazione con superamento della modalità claqssica del sistema capacitivo-resistivo. Quando si parla di tecarterapia, quindi, è importante che sia chiaro che il trattamento non prevede un protocollo unico ma la differenziazione e la personalizzazione del trattamento: diventa fondamentale dunque la valutazione da parte del fisioterapista e, a complemento di un ottimo risultato, deve essere previsto un programma di esercizio terapeutico e propriocettivo.La tecarterapia inoltre sarà diversa nella sua applicazione anche in base al distretto anatomico e al tipo di risultato che ci proponiamo di avere.


2. COSA CURA


La tecarterapia, conosciuta anche come radiofrequenza, ha avuto uno sviluppo importante non solo in campo terapeutico ma anche in quello estetico. In ambito fisioterapico, la tecarterapia è uno dei trattamenti maggiormente richiesti dagli specialisti ortopedici per le patologie osteo-articolari e muscolari. Importante diventa dunque l'utilizzo per aumentare l'efficacia nella cura delle patologie dolorose della spalla, del ginocchio, del piede, della mano, dell'anca e, non meno importante, per l'ernia al disco e il mal di schiena in generale.


3. SUDDIVISIONE PER DISTRETTO CORPOREO


a. Ginocchio. La tecarterapia è molto utilizzata per le patologi a carico dell'articolazione del ginocchio. Alcuni esempi sono:

  • Dolore localizzato nella parte anteriore dell'articolazione causato principalmente da:

    • lesione dei legamenti

    • sindrome femoro-rotulea

    • patologia meniscaleartrosi.

  • Dolore laterale o dietro al ginocchio:

    • stiramento o lesione dei legamenti collaterali

    • cisti di Baker.




b. Spalla. Questa articolazione è di per sé molto particolare e complessa e per questo motivo anche l'approccio terapeutico in generale dovrà essere modificato in base ad un'attenta diagnosi. La patologia più frequente è a carico della cuffia dei rotatori e si differenzia già nel caso che il soggetto sia uno sportivo, dove spesso questa è secondaria a sovraccarico del gesto atletico, oppure un soggetto adulto che invece svilupperà la patologia nella sua componente di tipo cronico. Nel caso della spalla l'operatore esperto può provvedere a effettuare anche mobilizzazione mentre effettua la tecarterapia in modo da ottenere un buon risultato anche a livello articolare.




c. Caviglia. La tecarterapia per questo distretto è molto utilizzata nelle patologie ortopediche del piede e particolarmente in ambito sportivo. Le patologie più frequenti sono:

  • tendiniti

  • tallonite

  • fascite plantare

  • metatrsalgia

  • neurinoma di morton.



d. Colonna. La lombalgia è la causa più frequente di richiesta da parte degli specialisti di tecarterapia e le cause spesso sono essere:

  • ernia del disco

  • frattura spontanea o traumatica

  • artrosi

  • spondilartosi

  • dolore muscolare.



Nella cervicalgia e dorsalgia la tecarterapia è spesso richiesta per sintomatologie spesso legate a problematiche muscolari e posturali. Il dolore può avere manifestazioni diverse, sia come sede che come intensità e caratteristica. Può essere presente a riposo o durante il movimento, può essere centrale o irradiato lungo gli arti. In ogni caso è importante l'attenta valutazione del fisioterapista che deve individuare come applicare la terapia sia nella modalità, sia nell'intensità e affiancarla ad esercizio terapeutico.


4. CONCLUSIONI


La tecarterapia è una tecnica all'avanguardia e molto versatile nel panorama delle terapie elettromedicali; è molto importante però fare una valutazione attenta di ogni caso clinico, non limitarsi dunque alla semplice applicazione da prescrizione ma effettuare un'attenta analisi del caso che da trattare. Ad esempio una patologia di lesione acuta del legamento crociato anteriore avrà un protocollo diverso in fase iniziale della patologia o in fase subacuta. Saranno infatti scelte potenze e modalità diverse: in fase acuta saranno usate preferibilmente l'atermia e la modalità pulsata per evitare aumento di temperatura pur avendo comunque un ottimo risultato sul gonfiore e dolore; nella fase cronica invece avremmo obiettivi diversi con la ricerca di temperature più alte con effetto specifico sul tessuto fibrotico.

Importante è poi l'abilità del fisioterapista nell'approcciarsi nel modo più giusto e valutare se, laddove sia presente una limitazione del movimento, si può fare la tecarterapia associata alla mobilizzazione articolare.In ogno caso è bene ricordare che ogni piano di recupero funzionale, anche quello associato a tecarterapia, è più efficacie se affiancato da un adeguato programma di eserscizi terapeutici e propriocettivi.




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