La scoliosi è una deformità della colonna sui tre piani dello spazio con tendenza al peggiormanto. In base all'età di insorgenza viene definita infantile, giovanile, adolescenziale e scoliosi dell'adulto (di solito evoluzione della scoliosi dell'età pediatrica). Nell'80% dei casi è diagnosticata durante l'adolescenza con netta prevalenza del sesso femminile.
Il picco di peggioramento si ha nel periodo puberale e se la curva supera certi livelli (fissati intorno a 30° Cobb), l'evolutività non si conclude con la fine della crescita ma aumenta lentamente nel corso degli anni, con incremento medio di 0,5-1 grado l'anno, arrecando un'importante invalidità in età avanzata.
E' per questo che la scelta della terapia, precoce e particolarmete efficace, sia fondamentale per evitare aggravamenti e mantenere dei risultati.
SEAS significa "Approccio Scientifico con Esercizi alla Scoliosi" ed è un approccio, basato sul continuo aggiornamento delle evidenze scientifiche che ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) costruisce mediante la ricerca, con il quale viene impostato un protocollo di esercizi specifici per ogni soggetto. Il piano di esercizi viene scelto in base alla valutazione del fisioterapista adeguatamente formato e specializzato in tale ambito.
Alla base di questo approccio c'è la consapevolezzaa della deformità da parte dell'individuo in modo da poter lavorare in attivamente sull'autocorrezione del tronco (questo concetto deve poi essere riportato in tutti gli ambiti della vita quotidiana in modo che si abbia una continua autocorrezione).
Il protocollo di esercizi prevede un lavoro da effettuare con la sorveglianza e la guida del fisioterapista unitamente ad una sessione da fare a casa in modo autonomo. Gli esercizi vengono aggiornati continuamente in base agli obiettivi e alle competenze raggiunte allo scopo di continuare l'apprendimento della correzione.
Il programma di esercizi e la frequenza in studio variano in base alla gravità della scoliosi.
All'interno della stessa sessione si distinguono:
esercizi per ridurre la probabilità di progressione della curva quando i dati sono inferiori a 18\20gradi. E' il caso delle scoliosi lievi che devono essere gestite dal fisioterapista con un attento monitoraggio poichè, per una serie di fattori emersi dalla valutazione, si può prevedere un rischio di evoluzione. Molto importante è la partecipazione dei ragazzi al programma proposto: maggiore è infatti la compliance e minore sono i rischi di peggioramento.
esercizi in preparazione al corsetto i quali prevedono un programma breve di esercizi mirati alla facilitazione dell'utilizzo del corsetto, con esercizi di mobilizzazione. Questo occasione è importante anche per parlare con i ragazzi, spiegare il corsetto, il suo 'utilizzo, l'efficacia sulla parte estetica e rispondere a tutti i dubbi.
esercizi in associazione al corsetto con l'azione fondamentale fatta dal corsetto stesso poichè nelle scoliosi oltre i 18\20 gradi è l'unico che riesce a dare risultati efficaci. Gli esercizi hanno lo scopo di migliorarne l'efficacia insegnando ai ragazzi come "facilitare" le spinte dell'ortesi. Allo stesso tempo, gli esercizi devono ridurre gli effetti negativi del corsetto, come l'ipostenia paravertebrale, e potenziare il lavoro delle spinte con adeguati esercizi. Sono previsti anche esercizi respiratori da effetture nelle ore libere dal corsetto per limitare la costrizione costale data dall'ortesi.
esercizi per abbandono del corsetto che vengono insegnati quando l'ortopedico propone una diminuzione delle ore di utilizzo del corsetto, fino a portarlo solo la notte, e poi all'abbandono. Questo è un periodo delicato dove gli esercizi sono mirati a rafforzare la muscolatura del rachide e stabilizzare al massimo la correzione onde evitare un crollo posturale e recidive a distanza dopo aver interrotto il percorso ortesico.
esercizi di stabilizzazione dei risultati. Sono insegnati nella fase finale che consiste più che altro nella continua attenzione di determinati esercizi\apprendimento sul mantenimento della corretta postura durante le attività fisiche, sportive e quotidiane.
Il programma è lungo nel tempo, come del resto è la problematica della scoliosi che accompagna i ragazzi durante la loro fase di crescita, e prevede un lavoro di equipe tra fisiatra, fisioterapista, tecnico ortopedico e famiglia ma, al centro di tutto il progetto, c'è il ragazzo stesso che deve essere sempre motivato, sostenuto e ascoltato per avere una migliore compliance al trattamento.
Riassumendo, possiamo affermare che l'esercizio terapeutico, insieme ad attività sportive, è altamente consigliato nel paziente con scoliosi. Gli esercizi hanno scopo preventivo, terapeutico e di stabilizzazione a seconda del momento del percorso. Importanti videnze scientifiche dimostrano la necessità del corretto percorso per arrestare l'evoluzione della scoliosi in età adulta con importante invalidità e rischio chirurgico.
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